Ed eccoci a quello che verosimilmente sarà l'ultimo post del 2012 o, come qualcuno scherzosamente lo ha definito, il sermone di fine anno a reti unificate. Cercherò quanto meno di non essere troppo pedante.
Se ne va dunque anche questo 2012, anno che difficilmente passerà alla storia per la sua gaiezza. Fortunatamente (ma non avevo alcun dubbio) non rimarrà traccia neppure della 'burla' dei Maya, ennesima cazzata riempi telegiornali, al pari del 'Millennium bug' e di altre amenità del genere balzate alla cronaca di questi ultimi anni. E' stato un anno duretto, economicamente molto difficile, e anche nel piccolo mondo della corsa la crisi ha fatto sentire in diversi modi il suo morso alle caviglie. Auguriamoci che col 2013 si cambi marcia, perché ne abbiamo davvero bisogno tutti.
Il 2012 è stato anche anno olimpico. I giochi di Londra mi sono piaciuti. Li ho trovati un mix di efficienza organizzativa e umanità. Belli proprio.
Il 2012 è stato anche anno olimpico. I giochi di Londra mi sono piaciuti. Li ho trovati un mix di efficienza organizzativa e umanità. Belli proprio.
E allora, per chiudere l'anno, ho pensato di prendere a prestito dai giochi di Londra alcune istantanee.
La prima immagine che vi propongo è quella di Tania Cagnotto. A Londra perde due medaglie (di bronzo) per mezzo punto. Giustamente ci resta malissimo, ma non fa sceneggiate contro i giudici cattivi. Bella, garbata e intelligente. Quasi come fosse cresciuta in un Paese in cui la cultura sportiva è più viva che in Italia. Banalmente, forse, perché signori (e signore) si nasce.
Da ex (scarsissimo) pallavolista, la seconda fotografia che porto in dote non può non essere che quella della Nazionale maschile di volley che sale sul terzo gradino del podio con la maglia numero 16 di Vigor Bovolenta, ex azzurro, morto pochi mesi prima all'età di 38 anni, stroncato da un malore sul campo di gioco. La maglia mostrata dai suoi ex compagni ci racconta quanto Vigor fosse amato dagli altri, e la nascita del figlio Andrea, dopo la sua morte, è lì a dirci che la vita va avanti. Sempre.
Da ex (scarsissimo) pallavolista, la seconda fotografia che porto in dote non può non essere che quella della Nazionale maschile di volley che sale sul terzo gradino del podio con la maglia numero 16 di Vigor Bovolenta, ex azzurro, morto pochi mesi prima all'età di 38 anni, stroncato da un malore sul campo di gioco. La maglia mostrata dai suoi ex compagni ci racconta quanto Vigor fosse amato dagli altri, e la nascita del figlio Andrea, dopo la sua morte, è lì a dirci che la vita va avanti. Sempre.
Mi fermo a queste due istantanee, anche se potrei continuare aggiungendone molte altre. Ad esempio quelle dell'immensa Josefa Idem (48 anni, ottava Olimpiade, specialità canoa, mica burraco...), o quello di Marco Aurelio Fontana, argento nella MTB, che taglia il traguardo nonostante il destino si diverta a rompergli il sellino sotto il sedere a pochi km dalla fine quando la vittoria era ad un passo e i giochi sembravano fatti (splendida metafora della vita di tanti).
Ecco, ho volutamente scelto tutte immagini di vincenti (non di vincitori), perché tutte ci regalano messaggi a mio vedere molto importanti e da sottolineare. A ben pensarci non sono niente di nuovo (sono in fondo i valori che lo sport bello ci trasmette sempre), ma in occasioni come questa penso non faccia male ripassarli. Ci dicono di guardare avanti sempre, anche quando il futuro pare assumere colori simili al nero e i problemi ci paiono insormontabili. Ci spronano a stringere i denti quando la vita si fa dura. Ci dicono di non buttare il nostro tempo, perché non sappiamo mai davvero cosa ci riserverà il domani e ci insegnano ad impegnarci sempre dando il meglio di noi stessi. A non essere avari, nella corsa e nella vita. E dare buoni esempi, perché i bei messaggi arrivano sempre da qualche parte: qualcuno ci ascolta sempre anche quando non sembra. E poi ci dicono di giocare puliti, con intelligenza, rispettando le regole da veri sportivi. A questi aggiungo qualcosa io. L'invito a partecipare, suggerire, dare il proprio contributo, non limitandoci a piangerci addosso e fare i lamentoni. Nel cortiletto di casa nostra, e poi nel piccolo mondo della squadra e poi, perché no, anche in quello del nostro caro e sgangherato Paese. Agire. Contribuire. Farsi sentire. Scrisse Cesare Beccaria: "L'opinione è forse il solo cemento della società".
Ecco, ho volutamente scelto tutte immagini di vincenti (non di vincitori), perché tutte ci regalano messaggi a mio vedere molto importanti e da sottolineare. A ben pensarci non sono niente di nuovo (sono in fondo i valori che lo sport bello ci trasmette sempre), ma in occasioni come questa penso non faccia male ripassarli. Ci dicono di guardare avanti sempre, anche quando il futuro pare assumere colori simili al nero e i problemi ci paiono insormontabili. Ci spronano a stringere i denti quando la vita si fa dura. Ci dicono di non buttare il nostro tempo, perché non sappiamo mai davvero cosa ci riserverà il domani e ci insegnano ad impegnarci sempre dando il meglio di noi stessi. A non essere avari, nella corsa e nella vita. E dare buoni esempi, perché i bei messaggi arrivano sempre da qualche parte: qualcuno ci ascolta sempre anche quando non sembra. E poi ci dicono di giocare puliti, con intelligenza, rispettando le regole da veri sportivi. A questi aggiungo qualcosa io. L'invito a partecipare, suggerire, dare il proprio contributo, non limitandoci a piangerci addosso e fare i lamentoni. Nel cortiletto di casa nostra, e poi nel piccolo mondo della squadra e poi, perché no, anche in quello del nostro caro e sgangherato Paese. Agire. Contribuire. Farsi sentire. Scrisse Cesare Beccaria: "L'opinione è forse il solo cemento della società".
Beh, mi pare che di cose da fare ce ne siano a sufficienza. Per il prossimo e per gli anni a venire.
Per quest'anno è tutto. Basta parole. Già in questo periodo il web (e non solo) è popolato da gente che straparla, spesso a vanvera... Siate benevoli con loro, soprattutto coi più anziani.
Noi saremo qui anche l'anno prossimo, per quello che sappiamo fare, con le poche o tante capacità di cui siamo dotati. Saremo al via di tutte le corse con le nostre maglie verdi belle pulite, perché siamo nati per correre e perché la corsa è la cosa che ci ha uniti e quello che ci piace fare insieme. Proveremo a fare ancora meglio e a rimediare a qualche errore commesso per inesperienza o in buona fede. Non abbiamo altro da darvi. La nostra forza è solo questa: passione e dedizione, un blog aperto 365 giorni all'anno a fare da collante tra le tante anime della squadra e una compattezza che ad ogni primo Gennaio si ritrova come d'incanto a dispetto di tutto e tutti. Di certo non verremo mai a rimboccarvi le coperte né a darvi la carezza della buonanotte. Se questo è quello di cui avete bisogno, beh, cercate altrove.
Per quest'anno è tutto. Basta parole. Già in questo periodo il web (e non solo) è popolato da gente che straparla, spesso a vanvera... Siate benevoli con loro, soprattutto coi più anziani.
Noi saremo qui anche l'anno prossimo, per quello che sappiamo fare, con le poche o tante capacità di cui siamo dotati. Saremo al via di tutte le corse con le nostre maglie verdi belle pulite, perché siamo nati per correre e perché la corsa è la cosa che ci ha uniti e quello che ci piace fare insieme. Proveremo a fare ancora meglio e a rimediare a qualche errore commesso per inesperienza o in buona fede. Non abbiamo altro da darvi. La nostra forza è solo questa: passione e dedizione, un blog aperto 365 giorni all'anno a fare da collante tra le tante anime della squadra e una compattezza che ad ogni primo Gennaio si ritrova come d'incanto a dispetto di tutto e tutti. Di certo non verremo mai a rimboccarvi le coperte né a darvi la carezza della buonanotte. Se questo è quello di cui avete bisogno, beh, cercate altrove.
Buon anno nuovo, ragazzacci. Vi auguro tanta salute e serenità.
Il vostro umile Scriba.