domenica 28 settembre 2025

BMW BERLIN MARATHON

 


Nata quasi per gioco nel 1974 grazie all'idea di un fornaio, la Maratona di Berlino è diventata negli anni un tempio del running. Le sue strade velocissime hanno visto cadere ben 13 record del mondo, tra cui le cavalcate memorabili di Eliud Kipchoge. Qui per la prima volta si è corso sotto il muro delle 2h04', poi delle 2h03', delle 2h02' al maschile e delle 2h12' al femminile. Il mondo del running sembra passare proprio di qui, sotto la famosa e imponente Porta di Brandeburgo. Ma il suo significato va oltre i cronometri: correre a Berlino è attraversare la storia, superare muri fisici e simbolici. Dopo la fine della Guerra Fredda, il tracciato che oggi taglia il cuore della capitale tedesca ha unito ciò che per decenni era diviso, trasformando la corsa in un gesto di riconciliazione. Berlino è una leggenda. Un viaggio sonoro che invita tutti, runner e non, a sentire il battito della città e della sua corsa che va oltre ogni muro. La nostra preparazione per l'edizione 2025 ci ha messo a dura prova a causa dell'estate calda. Le temperature record hanno reso gli allenamenti un'impresa ardua. La "bolla termica" ha avvolto il nostro bel paese, costringendoci a misurarsi non solo con la distanza, ma anche con il clima. Ogni sessione di allenamento è stata accompagnata dal sogno di correre finalmente sotto il cielo fresco di Berlino. Durante l'estate torrida, abbiamo affrontato lunghi allenamenti, salite e ripetute, consapevoli di prepararci per la maratona in uno dei periodi più caldi. Gli allenamenti sono spesso diventati prove al limite delle capacità fisiche e mentali. La corsa funziona meglio quando la mente guida le gambe e le condizioni ambientali permettono di esprimersi al massimo. Questa estate, ogni volta che uscivamo a correre, dovevamo fare i conti con il termometro, affrontando compromessi per evitare che la fatica diventasse insostenibile. Anticipare il caldo correndo all'alba, seguire i consigli dei coach e fare sempre ciò che era giusto. Abbiamo fatto di tutto per non disidratarci, cercando di evitare che la fatica accumulata compromettesse gli impegni quotidiani. Nonostante le notti insonni, siamo riusciti a spingere fino all'ultima ripetuta, con la mente già rivolta al cielo di Berlino. Berlino con i suoi ampi viali e le tre strisce blu sull'asfalto, ci guiderà verso il traguardo. Il cielo sopra Berlino ci darà la forza, e basterà anche solo un pò di aria fresca.
Domenica 21 settembre. Berlino come Tunisi. Estate. Anzi. Estatissima. Il venerdì l'organizzazione avvisa tutti i 58.000 partecipanti (record battuto con la sfida di New York) che le temperatura previste il giorno della gara saranno più alte di 10/15 gradi. E tutto l'abbigliamento pesante che abbiamo compresso nel trolley per fronteggiare l'attesa - magari al fresco - della partenza? Quello resta inviolato nelle nostre camere. Si, perché affrontiamo il percorso dall'albergo che ci separa dalla partenza, circa 4 km, tra camminata e metro solo in canotta e pantaloncini. Come se fossimo ad una qualunque gara sulla riviera romagnola in giugno. L'attesa di un'ora e mezza al Tiergarten, è trascorsa con grandi sorrisi e pacche sulle spalle e tanta speranza. Superiamo i controlli e ci avviamo verso la nostra griglia. Siamo tutti insieme per fortuna e la partenza è prevista alle 9:15 con la prima wave. Dalla partenza in poi è tutta una forte emozione. Passiamo un attimo alla gara dei vincitori. Sebastian Sawe ha vinto con un tempo di 2:02:16, il migliore al mondo per questo 2025. Nonostante le temperature molto elevate fino a 28 gradi nella parte finale di gara, il keniano ha fatto segnare il nono tempo più veloce di sempre e un "record mondiale" in clima caldo: nessuno ha mai corso così velocemente una maratona con una temperatura media così alta. Sebastan Sawe aveva promesso di provare a battere il record del mondo. Era nell'aria. Al passaggio della mezza è passato in 60 minuti. Era già pronto. Lui di solito è famoso per lo split negativo, ma nella seconda parte è stata di 62 minuti, quindi uno split positivissimo per un atleta del suo calibro. Anche i grandi campioni soffrono il caldo e questa è la dimostrazione. Rimane un grandissimo campione. Ha 30 anni e ha vinto Londra, ha vinto Valencia ed è fortissimo. Sawe ha preceduto di quasi cinque minuti il giapponese Akira Akasaki, secondo classificato, che ha segnato un tempo di 2:06:15. L'etiope Chimdessa Debele si è classificato terzo in 2:06:57. Le donne. In un finale serrato, la keniota Rosemary Wanjiru ha tagliato il traguardo in 2:21:05. Aveva solo tre secondi di vantaggio sull'etiope Dera Dida. L'etiope Azmera Gebru ha seguito al terzo posto con 2:21:29.
Torniamo in casa BSM. E i nostri? Tutti penalizzati dal caldo e crono più alti del normale rispetto alle precedenti maratone. Per farvi capire il clima che ci siamo beccati, sul percorso erano piazzate le docce per bagnare e rinfrescare tutti i 58.000. Dal km 27 abbiamo iniziato a vedere i primi ritiri. I tempi: Stefano Beltrami 3:34:43, Barbara Mattiello 3:39:19, Marco Meris 3:42:33, Marco Pea 4:42.12. Tutto il resto ve lo risparmio. Ringraziamo l'organizzatore della trasferta Paolo Salvadori, Presidente e tutti  gli amici della Libertas Vallesabbia con i quali abbiamo condiviso il bellissimo evento. Nel link il reportage con un ampio servizio fotografico a cura dei nostri BSM.
A Berlino che giorno è? Si si può vivere. Un giorno in più.
















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