domenica 4 maggio 2025

PADOVA MARATHON

 


Vincono i favoriti ma, soprattutto, vince la Padova Marathon. Domenica 27 aprile, a festeggiare la 25esima edizione dell'evento sono stati i 5.500 delle gare, maratona e mezza. Nella maratona maschile detta legge il favorito Enock Onchari, che rimane da solo al comando assieme al pacer John Kiplagat già dal terzo chilometro. Si viaggia a ritmi molto alti nella prima parte, a una media di 3 al chilometro per i primi 15. Poi il caldo che comincia a farsi sentire e il vento lo rallentano. Ma Onchari nonostante gli attacchi dei rivali ha riallungato, continuando a guidare in solitaria la gara fino al traguardo in 2:11:48. In campo femminile si sono invece involate subito l'etiope  Lemme Girmay e la keniana Irene Jurutu, capaci di fare il vuoto già dopo 10 chilometri, con Girmay che utilizza i successivi cinque per staccare la compagna di fuga. Rimarrà prima fino al traguardo in Prato della Valle tagliato dopo 2:38:23.  Quest'anno, per celebrare la sua 25esima edizione si è pensato di organizzare la mezza maratona e altre stracittadine da 1 km, da 5 km e da 10 km. Circa 35 mila iscritti tra tutte le varie gare. Nella mezza maratona che non partiva dallo stadio cittadino come la maratona, ma da Abano Terme, la vittoria è andata al keniano Castor Omwena Mogeni in 1:02:38 e a Federica Del Buono (Carabinieri) in 1:11:26. Tre leoni BSM sotto il sole di Padova hanno corso con ottime prestazioni sia in maratona che nella mezza. Nella maratona partirei nell'esaltare l'impresa di Barbara Mattiello che realizza il sogno del Personal Best sulla distanza con il real time finale di 3:23:30. Passaggio in mezza maratona in 1:38:34. Una flessione nella seconda parte, ma una media finale di 4:49/km. Prestazione maiuscola che soddisfa in pieno la leonessa per il suo miglior tempo di sempre e che le vale il premio come prima di categoria. Voglio sottolineare che Barbara da sempre corre libera senza cronometri al polso, anche mentre si allena. Va bene in gara ci sono i pacer, mi direte voi, ma questo crono rende forse più sorprendente il suo finale. Per un uomo o donna comune correre una maratona non è facile, ma se lavora duro ce la può fare. Si può correre con il semplice intuito e con sensazioni che guidano le tue decisioni e che possono farti rallentare e fermare in una corsa, ma che possono spingerti a correre libero da dubbi ansia e paura. Barbara è così. Ha la corsa intuitiva che si basa sull'istinto e può dare il meglio di se riempiendo minuti implacabili con secondi che valgono una vita. Intuito, resistenza e resilienza. Nessun algoritmo può essere utile e costringere cuore, nervi e tendini ormai al limite a farti continuare a correre una maratona. C'è solo la tua volontà che dice tieni duro. Super Gilda. Le sue mani e le unghie da leonessa sulla medaglia completano la performance. A farle compagnia allo start lo Specialized Marco Meris che aggredisce l'asfalto fin da subito, mettendo già in chiaro le sue intenzioni. Corre veloce la prima parte, passando alla mezza in 1:29:11. Media 4:13/km. Nella seconda parte, forse per il caldo, rallenta di poco l'andatura, ma comunque realizza un super crono finale di 3:05:55. Media 4:24/km e quarto posto di categoria. Io ci metterei la firma e il Personal Best, per quel che può valere la mia opinione è solo rimandato. Bravo Marco. M&M'S da applaudire. In mezza maratona, con partenza da Abano Terme alle 9:45 e sotto un sole già estivo, Stefano Beltrami parte forte nella prima parte, salvo poi soffrire il caldo scoppiato all'improvviso domenica scorsa e rallentare negli ultimi chilometri. Realizza comunque un finale di 1:29:49 che gli vale il primo posto di categoria. Un time che gli permette di cambiarsi e riuscire a fotografare l'arrivo di Barbara nei 100 metri finali. Bravi questi leoni BSM.









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