Dal Monte Bianco alle Dolomiti. Cambia la geografia, ma il fenomeno resta sempre lui. Meteo e temperature, miti sin dalle prime luci, rendono perfetta la sesta edizione di XTERRA Dolomiti di Brenta Trail, che ha visto al via sabato 10 settembre, di fronte al lago di Molveno, 650 trail runner da 25 nazioni, suddivisi nelle due distanze da 45 e da 64 Km. Cima Brenta, Cima Tosa, Crozzon del Brenta e Campanil Basso sono state lo scenario mozzafiato di un percorso dove Diego Angella rimane in testa per tutta la gara, confermando una forma atletica e mentale perfetta. Nella distanza dei 64 Km con 4.200 m. D+ il cerbiatto BS Marathon si conquista l'oro andando a vincere la competizione con il tempo di 7:39:18 con una prestazione formidabile decisa sin dai primi metri. Anche tra le donne Marta Viganò rimane davanti sin dall'inizio segnando un ottimo 9:20:38. Sul palco femminile Elisa Parisi, con il tempo di 9:58:50 e Susi Viola con 10:16:34, figlia e madre, incredibilmente sullo stesso podio.
Diego a fine gara: "A due settimane dalla CCC non sapevo come sarebbe andata, indeciso fino a poco prima della partenza se usare le racchette. Alla fine non le ho prese ed è stata la scelta giusta. Anche se non sembra, visto il rapporto tra distanza e dislivello, questo percorso è per lo più corribile e mi sarebbero state d'intralcio. Parto subito con il mio passo e al terzo km tra Molveno e Andalo penso di aver sbagliato strada, mi fermo e aspetto gli altri. La via era corretta. Sulla prima salita fino alla Sella del Montoz, l'aria è fresca e tira vento che infastidisce. In discesa verso Malga Quetta inizia un tratto veramente bello con boschi e poi prati e infine roccioso che porta al passo Grostè. Corro verso il Rifugio Graffer e ancora giù verso Vallesinella. Riprende la salita, per me la più dura verso il Rifugio Tuckett. Che spettacolo! Il percorso torna in discesa, un traverso che mi porta la Rifugio Brentei e un'ultima salita dentro una vallata che lascia senza fiato. Pareti di roccia a destra e a sinistra, mi incanalano verso Bocca di Brenta dove trovo alcuni amici a fare il tifo. Da pelle d'oca! Il più è fatto. Ora è ancora tutta in discesa. Passo il Rifugio Pedrotti e la vallata verso Molveno si apre sempre di più. Verso il Croz dell'Altissimo la discesa si fa più tecnica e non posso sbagliare, non dò il massimo, ma ho paura di farmi male. Al Croz ci sono tutti. Amici, fidanzata e genitori tutti lì ad aspettarmi e a farmi il tifo. Mi lascio alle spalle l'ultimo checkpoint e prendo direzione Molveno dove trovo sul lungolago un tifo da brividi. Taglio finalmente il traguardo con un'emozione che mi tengo tutta dentro".
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