Mi arrampico sul muretto, cerco subito dove posizionarmi e aspetto. Dopo una manciata di minuti eccoli che sbucano affrontando la curva qualche centinaio di metri dopo la partenza in Piazza Vittorio Emanuele. Stanno venendo in questa direzione. Mi preparo e inizio a scattare immagini. Non ne vedevo così tanti da quando tutto si è fermato. L'emozione è così forte che è quasi commovente. La mattina è iniziata con il classico pregara e i soliti gesti e rituali di ogni "maledetta" domenica. Auto alla ricerca dei parcheggi, i portelloni dei bauli aperti. C'è chi si sta già cambiando e quelli che si incamminano con i propri borsoni per ritirare il pettorale. Insomma scene e rituali che sembrano usciti dal cassetto dei ricordi. Nell'atmosfera è palpabile l'emozione del ritrovarsi. Ora sfilano tutti davanti a me a ondate sotto la mia fotocamera e senza la mascherina che loro indossano inizio a riconoscere i tanti visi di sempre. Provo a salutare qualcuno che mi vede, ma sono così emozionato che la voce mi si spezza in gola. Nel gruppetto molto ristretto dei primi c'è Fabio Gala e vederlo lì davanti con la "nostra" canotta verde da leoni mi trasmette scariche di adrenalina. Poi via via arrivano gli altri leoni Brescia Marathon e riesco a ritrovare la voce per incitarli. Non è ancora finita, lo sappiamo, ma per fare cose che ci piacciono spesso dobbiamo fare cose che non ci piacciono e non è importante quello che succede è importante come si reagisce. Quello che il sapone fa per il corpo le lacrime lo fanno per l'anima. Le battaglie della vita non sono facili, ma prima o poi le vince chi sà di potercela fare. Bentornati a tutti ragazzi!
Stefano B.
Nel link trovate il mio reportage fotografico. FOTOALBUM
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