domenica 29 marzo 2020

ANDRA' TUTTO STRETTO



Carissimi,
sono giorni che non riesco a sopportare che il nostro bellissimo blog sia in quarantena pure lui, a parte i compleanni che perlomeno scandiscono le giornate e i vari auguri. Dopodichè il nulla. Quindi, provvisto di un pò di tempo libero mi sono deciso a ridargli un pò di energia. Scrivo dal ritiro del quartiere di Porta Cremona a Brescia dove come ogni bravo cittadino sono “mezzo” isolato dal 10 di marzo. Dico “mezzo” perchè dovendo lavorare per rifornire le farmacie, i nostri magazzini sono aperti. 
Innanzi tutto la squadra dell’Atletica Brescia Marathon, si sente vicina e si stringe attorno al dolore di tutti quelli che in questi giorni e ore hanno perso un conoscente, un amico, un parente, un nonno o peggio un genitore. Anche tra di noi purtroppo abbiamo avuto i nostri lutti. Dall’altro lato ringrazia i medici, gli infermieri e tutti coloro che si stanno dando da fare per combattere questo nemico invisibile. Tutti credo immaginerete che l’essere confinati pesa particolarmente a chi come noi ha sangue da runner ed è abituato a uscire di casa con le scarpette almeno quasi tutti i giorni. Ovviamente mi ritengo molto fortunato, non solo perché riesco a stare fuori di casa per recarmi al lavoro, ma soprattutto perché stò ancora bene, ho la dispensa piena e qualche metro di giardino dove, non avendo un cane, posso corricchiare in tondo come un criceto “solo” per una ventina di minuti prima di impazzire. E’ inutile negare però che, più che le gare rimandate o sospese, ci manca molto il contatto umano, il confronto diretto, gli allenamenti fianco a fianco. Insomma, ci mancate tutti voi. E siamo solo all’inizio! Anche se sembra che ci sia uno spiraglio molto debole di luce riguardo i contagi. Ma forse è l’idea della limitazione della libertà che fa sembrare a tutti queste  settimane come un tempo incredibilmente più lungo! Penso però che questo isolamento forzato sia anche una incredibile occasione. Siamo obbligati a rallentare i ritmi, a confrontarci con noi stessi, a cambiare le nostre priorità. E forse a valutare che ciò che prima consideravamo prioritario a volte non era poi così importante. Quello che è certo è che bisogna fare in modo che tutto questo non sia inutile e che questa occasione, in qualche modo, venga sfruttata al meglio. Per fortuna le comunicazioni continuano a funzionare e, finalmente, i social network hanno segnato un valore positivo, hanno avuto la possibilità di essere più utili che dannosi. Io continuo a utilizzarli poco, sono troppo “vecchio” ormai, ma sono sicuro che i loro contenuti diventeranno in questa situazione meno frivoli e più umani, anche se molti irriducibili utilizzeranno ancora queste tecnologie per veicolare idiozie, discussioni sui vari punti di vista, rivalità politica, teorie complottistiche e fake news. Ma molti utilizzeranno le videochiamate per incontrare, anche se solo virtualmente, amici e parenti, scoprendo che il guardarsi in faccia non può essere sostituito da una chat o da una serie di messaggini, e che in realtà è questo che conta e che adesso comincia a mancare. Apro e chiudo subito una parentesi. Contro i runner è stato detto, letto e fatto di tutto e probabilmente per colpa di qualcuno si è organizzata una caccia alle streghe. Si è formata anche una nuova categoria e ora c'è un nuovo branco dal quale noi leoni BSM e i runner in generale dovranno guardarsi alle spalle o meglio sopra le teste: i leoni da balcone. E qui mi taccio. Ora però a dirla con tutta franchezza, quanti di voi avrebbero voglia di uscire a correre davanti a questa tragedia? Correre in libertà è anche sinonimo di gioia, ma in  questo momento terribile, io proprio non me la sento. Molti amici mi chiamano per discutere la situazione, ma anche solo per chiacchierare. Per molti queste restrizioni sono insopportabili, altri non sentono il peso di restare a casa, molti non soffrono per nulla, se non economicamente, la mancanza del lavoro o del contatto con i colleghi. Alcuni inveiscono contro quelli che non rispettano le regole e poi mostrano la sorella e il nipotino che li hanno appena raggiunti per festeggiare il compleanno. C’è di tutto. Qualcuno vuole sapere il mio parere su questa epidemia cercando di capire se io, grazie ai miei viaggi e ad una serie di conoscenze nel mondo, abbia qualche succulenta notizia. A questi racconto del salumiere di Via Cremona. Agli inizi dell’epidemia, mentre passavo da lui per un saluto, mi ha guardato con fare complice e mi ha sussurrato all’orecchio: “Tu che viaggi tanto cosa ne dici? Sono certo che non ci stanno raccontando tutto!”  Lo trovo meraviglioso! Ma chi è che dovrebbe raccontare tutti i retroscena politici ed economici del pianeta al salumiere di Via Cremona ??!!  Mi dispiace, ragazzi. Non ho un cugino che lavora al ministero della salute, non ho un amico pilota a cui hanno fatto firmare di non rivelare i retroscena della crisi, non ho uno zio colonnello che sapeva da mesi che questo virus (come tutti gli altri prima) era studiato dai cinesi per scopi militari e poi era sfuggito di mano. E non credo che i virus letali vengano tenuti in mano. So che qualsiasi problema, se si può dare la colpa a qualcuno, sembra più leggero, ma non perdiamo il senso dell’umorismo e, soprattutto, del ridicolo. Diamoci da fare, invece. Occupiamo questo tempo che ci è stato regalato per costruire qualcosa, per inventare qualcosa, per fare qualcosa. Restare vivi non è solo sfuggire al virus, ma anche dare segni di vita al nostro prossimo. Magari meglio di prima. Ma questo è solo il mio parere. Ognuno ha la libertà, se non di uscire di casa, almeno di fare le proprie scelte. Io, tra le altre cose, provo ad impiegare il mio tempo sistemando innanzitutto le fotografie dei miei viaggi e delle nostre gare. Cerco di non cancellare nulla, perché ritengo che molti di voi, una volta liberati da questo problema, avranno come me ancora più voglia di correre, viaggiare e fotografare gli altri esseri umani e runner… superstiti. Tanti di noi vedo che se la spassano cucinando, stanno imparando nuove ricette e mandano nelle chat fotografie degne di Masterchef. Se questo confino durerà ancora qualche mese, ci ritroveremo magari vivi, ma allargati in modalità formato 16:9 e alla fine non andrà tutto bene, ma andrà tutto stretto. Un abbraccio virtuale ma, non per questo, meno forte. Abbiamo voglia di correre e stare tra di noi.

Scritto ma non riletto il 29 marzo 2020

Stefano

Da un mio viaggio in Kenya nel 2018


1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho letto con piacere i tuoi pensieri... si credo proprio che questo momento terribile ci dia anche la possibilità di esprimere al meglio la nostra umanità... cogliamo l'occasione e ne usciremo migliori! Un saluto e un abbraccio a tutti i runners
Antonia S.