DI CORSA NELLA NEBBIA

Paesaggio surreale. Questo potrebbe essere il sottotitolo della giornata di ieri in Maddalena. Correre in questa magica cornice sulla montagna di casa è un'esperienza unica. Complice il fatto che non facesse freddo, la nebbia, i colori e la luce hanno reso più affascinante la salita. Le fotografie di ieri del Maestro Henry sono davvero belle.

Questo il link per accedere al fotoalbum.

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Detto ciò vorrei aprire una parentesi spinosa su una questione già affrontata in passato.

Ieri in tantissimi hanno assistito alle solite e immancabili scene aggressive tra automobilisti indisciplinati e atleti che  stavano raggiungendo la cima. Ad un tornante si è formata una coda di poche auto e si è sfiorata la rissa. Momenti imbarazzanti e vergognosi. A farne le spese anche la nostra Dayana che per pochi centimetri non è stata falciata da un furioso pilota che probabilmente aveva la sola urgenza di andare per castagne. Per fortuna non sono tutti così e ci sono stati solo casi isolati, ma sono ancora troppi e molto fastidiosi. Ora ci chiediamo. E' così impossibile riuscire a chiudere per un paio d'ore questa benedetta strada? Capisco che organizzare una competizione non sia cosa semplice. Da non addetto ai lavori mi posso solo immaginare la burocrazia e tutto il resto. Sul monte di casa non ci sono ospedali, cimiteri e pasticcerie che possano intralciare le abitudini dei nostri concittadini che sono spesso abituati a lamentarsi per ogni avvenimento sportivo e non che occupi per qualche ora la nostra città. Non ci sembra di chiedere troppo. Basterebbe anche solo un'ora e mezza per dare modo al gruppo più folto di arrivare in cima. Di questo passo ci saranno sempre più atleti che sceglieranno competizioni più sicure senza correre il rischio di essere travolti o di ritrovarsi a litigare la domenica mattina. Sono altresì sicuro che con pazienza e comportamenti più civili da parte di tutti la strada potremmo condividerla. Restiamo con la speranza che qualcosa cambi in futuro. 

Stefano Beltrami