Le notizie sono ancora ufficiose, ma attendibili.
Erano più o meno le 9,40 di stamattina quando Michele Borgognoni e Matteo Berto affondavano metaforicamente i loro piedi nella sabbia di Cap d'Ail, sede d'arrivo della Cro-Magnon. 28 ore e 40, largocirca, è dunque durata la loro immensa fatica.
Più sfortunata la prova di Renzo Gaffurini, costretto al ritiro già nella serata di ieri. Di lui abbiamo l'ultimo rilevamento al km 55,5 di Camp d'Argent, raggiunto alle 18:16.
Vedremo di recuperare altre notizie, sennò aspetteremo il rientro dei nostri mitici eroi.
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Il commento di Michele meritava assolutamente di avere maggior risalto. Ed eccovelo dunque proposto, giustamente, anche in prima pagina.
Carissimi, grazie ancora del vostro pensiero che ci ha accompagnato in questa esperienza particolare.
"Ce l'abbiamo fatta" ho urlato all'amico Matteo sotto il portale di Cap d'Ail, mentre lo sfortunato ma sempre sorridente Renzo immortalava con una foto l'atto finale di questo viaggio particolare.
Viaggio fatto in un ambiente di grandi spazi e possenti catene montuose a perdita d'occhio. Splendido come l'idea di un percorso che unisse tra loro le alti montagne e il mar mediteranneo con la sua vegetazione e i suoi intensi profumi.
Ma il viaggio più importante è quello fatto nell'universo mai abbastanza esplorato di noi stessi, dei nostri limiti, di come questi si possano superare con tanta serenità e a piccoli passi (i ns km dal 60° li abbiamo affrontati a colpi di successivi 20, trovando motivazioni reciproche e minimizzando le difficoltà che si sommavano).
Un viaggio anche nelle nostre crisi (penso a Renzo) quando il fisico e la testa si fermano e, complice un colpo di calore o un'alimentazione non sufficiente, ti lasciano "a piedi" a 5km dal passo più impegnativo del percorso e a 15 dal primo punto di soccorso e di come, facendo appello al tuo istinto primordiale e al lumicino di risorse residue, ti fai coraggio e cerchi di uscirne solo con la tua forza di volontà.
Ecco, un'ultra trail come il Cromagnon può offrire anche questo.
Se poi condividi tutto questo con un gruppo di amici, le stesse gioie e difficoltà acquistano qualcosa di più
Ciao a tutti. Un abbraccio.
Michele
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M & M's - Michele & Matteo all'arrivo |
Carissimi, grazie ancora del vostro pensiero che ci ha accompagnato in questa esperienza particolare.
"Ce l'abbiamo fatta" ho urlato all'amico Matteo sotto il portale di Cap d'Ail, mentre lo sfortunato ma sempre sorridente Renzo immortalava con una foto l'atto finale di questo viaggio particolare.
Viaggio fatto in un ambiente di grandi spazi e possenti catene montuose a perdita d'occhio. Splendido come l'idea di un percorso che unisse tra loro le alti montagne e il mar mediteranneo con la sua vegetazione e i suoi intensi profumi.
Ma il viaggio più importante è quello fatto nell'universo mai abbastanza esplorato di noi stessi, dei nostri limiti, di come questi si possano superare con tanta serenità e a piccoli passi (i ns km dal 60° li abbiamo affrontati a colpi di successivi 20, trovando motivazioni reciproche e minimizzando le difficoltà che si sommavano).
Un viaggio anche nelle nostre crisi (penso a Renzo) quando il fisico e la testa si fermano e, complice un colpo di calore o un'alimentazione non sufficiente, ti lasciano "a piedi" a 5km dal passo più impegnativo del percorso e a 15 dal primo punto di soccorso e di come, facendo appello al tuo istinto primordiale e al lumicino di risorse residue, ti fai coraggio e cerchi di uscirne solo con la tua forza di volontà.
Ecco, un'ultra trail come il Cromagnon può offrire anche questo.
Se poi condividi tutto questo con un gruppo di amici, le stesse gioie e difficoltà acquistano qualcosa di più
Ciao a tutti. Un abbraccio.
Michele
4 commenti:
Carissimi, grazie ancora del vostro pensiero che ci ha accompagnato in questa esperienza particolare.
"Ce l'abbiamo fatta" ho urlato all'amico Matteo sotto il portale di Cap d'Ail, mentre lo sfortunato ma sempre sorridente Renzo immortalava con una foto l'atto finale di questo viaggio particolare.
Viaggio fatto in un ambiente di grandi spazi e possenti catene montuose a perdita d'occhio. Splendido come l'idea di un percorso che unisse tra loro le alti montagne e il mar mediteranneo con la sua vegetazione e i suoi intensi profumi.
Ma il viaggio più importante è quello fatto nell'universo mai abbastanza esplorato di noi stessi, dei nostri limiti, di come questi si possano superare con tanta serenità e a piccoli passi (i ns km dal 60° li abbiamo affrontati a colpi di successivi 20, trovando motivazioni reciproche e minimizzando le difficoltà che si sommavano).
Un viaggio anche nelle nostre crisi (penso a Renzo) quando il fisico e la testa si fermano e, complice un colpo di calore o un'alimentazione non sufficiente, ti lasciano "a piedi" a 5km dal passo più impegnativo del percorso e a 15 dal primo punto di soccorso e di come, facendo appello al tuo istinto primordiale e al lumicino di risorse residue, ti fai coraggio e cerchi di uscirne solo con la tua forza di volontà.
Ecco, un'ultra trail come il Cromagnon può offrire anche questo.
Se poi condividi tutto questo con un gruppo di amici, le stesse gioie e difficoltà acquistano qualcosa di più
Ciao a tutti
Un abbraccio
Michele
Complimenti vivissimi per un'impresa che la maggior parte di noi non può nemmeno immaginare, siete stati grandissimi!
+Olga
Grazie MICHELE per averci "raccontato" le vostre emozioni...complimentissimi per la vostra grande impresa.
Paola C.
immagino un esperienza unica e spettacolare,bravissimi tutti.
renzo eroico
teodoro
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