domenica 4 dicembre 2016

L' UNO di MONTICELLI

 
Premessa doverosa. L'umile Scriba al vostro servizio non è un trailer, ma solo uno stradista con alle spalle qualche anno di onorate tapasciate, intrecciate solo qua e là da qualche corsa in montagna Ciò che a me è sembrata una gara durissima, ad altri potrà essere sembrata pertanto una corsa di media difficoltà. Detto questo, 27 km e mezzo sono comunque tanti anche su strada piatta. Aggiungeteci il buio, il freddo, le tante salite, le discese spacca schiena, la fatica che aumenta ad ogni passo. Tu vedi i sassi, le radici davanti a te. E il cervello reagisce anche. Ma il tempo che impiegano le gambe a sollevarsi da terra dopo che corri da tre ore e passa, sono sempre maggiori e il rischio di finire per le terre aumenta a dismisura. Il tempo poi, dilatato e lunghissimo. E lasciamo perdere la preparazione. Già. Perchè per molti di noi BSM quella di ieri è stata la classica corsa "ignorante". Quel tipo di gare, cioè, dove succede che uno si presenta nello spogliatoio dicendo "a me piacerebbe quella gara", e subito trova quattro imbecilli come lui che lo prendono in parola, così che ti ritrovi al via della suddetta senza sapere manco il perchè e, soprattutto, senza averla preparata più di tanto.
La corsa in questione è l' Uno di Monticelli, 27,5 km di trail in notturna la cui terza edizione si è disputata ieri sera con partenza alle ore 18.
La gara è stata vinta da Nicola Bassi (Team Dynafit) in 2:21:23, davanti a Danilo Brambilla (2.22.02) e Luca Pasotti (2.24.55). Tra le donne, vittoria per Cinzia Bertasa (TRB Team Tecnica) in 2:50:32, davanti a Nadia Franzini (3:05:27) e Marta Poretti (3:10:50). Una quindicina i nostri al via - su circa 400 partecipanti.Il migliore è stato Massimo Zambelli (3:19:30), mentre il podio di squadra è stato completato dal "reperibile" Gaetano Bettoni e da Pierluigi Poli, giunto appaiato a Giuseppe Travagliati. Tornando alla gara, che dire? Organizzata impeccabilmente, tanta cortesia, clima complice e amichevole tra i concorrenti, speaker bravo e coinvolgente, percorso segnato e balisato ogni "niente" (impossibile perdersi), la suggestività dei posti, i borghi illuminati con tanta gente ad aspettare e battere le mani, il terzo tempo finale. E poi la fatica ad addormentarsi, quasi fosse un ultimo, interminabile kilometro da percorrere, e quella ancora maggiore ad alzarsi stamattina. Una corsa che ci ricorderemo a lungo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

I 4 imbecilli pero' si sono persi!!!!

Steve Strange ha detto...

Persi no. Sbagliato strada per 100 metri! ;D