lunedì 2 giugno 2014

LA MARATONA di STOCCOLMA di SANDRO & SILVIO

In mezzo ai circa 16.000 atleti che sabato pomeriggio hanno concluso la Maratona di Stoccolma, c'erano due nostri portacolori, Sandro Monchieri e Silvio Malè. Dopo un passaggio alla mezza fissato per entrambi a 1.47.30, Sandro ha poi chiuso in 3.32.56, mentre Silvio ha tagliato il traguardo dopo 3.53.10. Complimenti ad entrambi e un plauso particolare a Sandro che ci manda questo suo bel racconto della maratona svedese.

"Ho corso sabato la mia sesta maratona, la prima con i colori  “Brescia Marathon”.
Per chi ha già corso a New York e cerca quindi una maratona da correre “in tranquillità “ in mezzo al pubblico godendosi le vie cittadine è sempre molto facile restare delusi; beh,  Stoccolma è stata una piacevolissima sorpresa.
Partiti con Silvio (Malè ndr) alle ore 12, orario inconsueto, dopo un brevissimo acquazzone che ci ha colti in griglia e definito simpaticamente “free shower” dallo speaker, il cielo si è aperto mostrandoci la città con quella magica luce che solo nei paesi Nordici puoi trovare.
Il percorso si snoda su due giri interamente cittadini, nervoso con parecchi cambi di direzione e pendenze, alcuni ponti di  cui uno terribile da percorrere al settimo (va be’) e al trentatreesimo (e qui va meno bene) km; unica eccezione il passaggio durante il secondo giro nel parco di Djurgården (ex riserva di caccia reale), un mix di prati e boschi che costeggiano il canale e il porto.
Lorganizzazione impeccabile, ritrovo pre gara, rifornimenti continui (acqua ogni 2 km) con integratori, power gel, caramelle e pure maxi cetrioli affettati, molto scandinavi in effetti, e post gara con fiumi di birra.
La partecipazione del pubblico è continua lungo tutto il percorso,certo non chiassosa come a NY, ma neppure deprimente come i clacson di Milano o purtroppo spesso anche di Brescia; gli Svedesi tifano a modo loro, le strette vie cittadine fanno sì che tu sia sempre tra due ali di folla, accompagnato da canti tipicamente nordici (giuro di aver sentito cantare/e suonare i motivi di “Pippi calze-lunghe” e per chi è datato come me e quindi può ricordarlo di “Emil”), improponibili coreografie brasiliane di fanciulle bianco lattiginose in abiti carioca, e gruppetti più o meno improvvisati di casalinghe svedesi che intonano melodie incomprensibili.
Pochi, pochissimi gli italiani; concorrenti prevalentemente scandinavi e soprattutto scandinave, lasciatemelo dire un vero piacere per gli occhi e un ottimo “pacemaker” da seguire quando la stanchezza si fa sentire.
Quello che però ricorderemo per sempre, sarà l’arrivo, spettacolare all’interno dello Stadio Olimpico di Stoccolma, costruito appunto per le Olimpiadi che qui si svolsero nel 1912; quei 200 metri finali, tra la folla esultante, sulla pista rossa illuminata dal sole e che ti fanno sentire un poco come se fossi Baldini, saranno impossibili da dimenticare.
Tack Stockholm, grazie Stoccolma".

5 commenti:

Anonimo ha detto...

..voglia di andarci.

Nicola

Anonimo ha detto...

Bellissimo racconto !! Complimenti ragazzi !! Ora vi aspettiamo a correre con noi! Anto

Paola C. ha detto...

Sandro e Silvio..non potevate che scegliere Stoccolma ...le tre S!!!Bellissimo il racconto,non era nei miei programmi ma vien voglia di andarci.. GRAZIE!! e per continuare con la lettera S ...ci sarà Straprealpino..Scorrimella..quindi a presto e di corsa!1
Paola C.

Paola C. ha detto...

Sandro e Silvio..non potevate che scegliere Stoccolma ...le tre S!!!Bellissimo il racconto,non era nei miei programmi ma vien voglia di andarci.. GRAZIE!! e per continuare con la lettera S ...ci sarà Straprealpino..Scorrimella..quindi a presto e di corsa!1
Paola C.

Marzia ha detto...

Grazie Sandro per il bel racconto che invoglia....
Complimenti ragazzi!