domenica 10 marzo 2013

B.A.M. 2013, 150 LEONI INCENDIANO LA CITTA'

Tanto, tantissimo verde oggi per le strade di Brescia. Praticamente oggi c'eravamo quasi tutti: 147 regolarmente al traguardo; aggiungi qualche ritiro, qualche rinuncia per malanni dell'ultima ora, gli infortunati e gli addetti ai punti ristoro-spugnaggio e praticamente il cerchio si chiude. Numeri da record, decisamente eccezionali. Per essere davvero felici non ci resta ora che sperare che l'onda lunga porti altrettante presenze nelle future gare di campionato.
Va dunque in archivio la prima edizione della Brescia Art Marathon 'nuova era' con percorsi rivoluzionati in tutto e per tutto. La scelta è stata tutto sommato premiata dagli atleti. Soprattutto la Mezza distanza ha visto un deciso incremento dei finisher rispetto all'edizione 2012 (1054 contro 705). Numeri invece stabili per le altre due gare: leggermente meglio la Maratona; leggermente peggio la Ten.
Essendo in gara nella mezza maratona, mi limiterò a parlare di ciò che ho potuto vedere direttamente, lasciando eventualmente a voi il compito di parlare del resto. 
Maratona e mezza hanno visto il via da Viale Europa, zona stadio. Comodo l'accesso con ampi parcheggi e la metropolitana a un tiro di schioppo. La possibilità di accedere alle vicine strutture del CUS per cambiarsi al caldo e in tutta calma ha i suoi pregi. Decisamente da gara di terzo mondo, invece, il ritiro/consegna delle borse ricambi. Buttate alla rinfusa su alcuni camion, ce le siamo ritrovate in zona arrivo sparse per terra e buttate alla rinfusa. Una grave pecca a cui rimediare senza indugi. Personalmente il percorso della Mezza mi è piaciuto: dalla partenza su uno stradone larghissimo e senza alcun imbuto di sorta al passaggio in zone della città finora quasi mai calcate da gare podistiche. La domenica ecologica (finalmente, era ora) ha fatto il resto. Niente strombazzamenti, facce generalmente più rilassate e ben disposte all'applauso.. un piacere correre. Sempre bello anche l'arrivo con gli inediti passaggi in Via Moretto e Piazzetta Boni prima di immettersi negli ultimi classici 3-400 metri di gara. 
Quanto alle altre due prove, mi limito a riportare quello che ho origliato in giro. Il percorso della Ten pare non sia particolarmente piaciuto. Partenza sacrificata e stretta e poi il poco appetibile lungo rettilineo da S.Eufemia al centro città. Della 42 posso dirvi ancora meno: di certo farsi i primi 19 km in compagnia dei concorrenti della mezza ha il suo lato positivo. Riguardo il finale di gara, una pecca da sistemare. Poco prima di tagliare il traguardo gli atleti dovevano attraversare da nord a sud Piazza Paolo VI. Il passaggio si prentava  davvero suggestivo, non fosse altro che la piazza era ancora invasa dai passanti e dagli atleti delle altre gare che erano lì a cambiarsi. Un transennamento rigido era davvero necessario.

1 commento:

Paolo Palmini ha detto...

Il percorso della ten non e' brutto, di più . Direi orrendo :-)