domenica 31 ottobre 2010

CON TITO A N.Y. : NYCM -7 La valigia

Uno dei dilemmi che l'umanità non ha mai risolto con certezza scientifica è “come chiudere una valigia stracolma”. Tutte le volte che mi muovo da casa per una gara, sembra che io debba star via sei mesi; ci manca giusto che mi porti un carrello con le provviste!

Per New York è più facile, il volo transoceanico permette un bagaglio più capiente e il desiderio di tornare a casa con qualcosa di nuovo (un piccolo premio autoconferito...) è più forte della capacità di riempire all'inverosimile un trolley.

Ci sono alcuni capisaldi che non devo dimenticare: passaporto e documenti di viaggio sempre a portata di mano. Le scarpe per la gara vanno categoricamente nel bagaglio a mano, non si sa mai che il bagaglio da stiva prenda un giro un po' lungo... E le scarpe che ho scelto per i “five boroughs” (quartieri) di New York sono le mie migliori amiche fino al 7 novembre. E dentro ci lascio le mie calze più comode.

Il meteo dice che sarà una giornata fredda, ma con cielo sereno. La lunga attesa alla partenza richiede di stare ben coperti; in valigia metto anche dei vestiti un po' brutti, che getterò via prima della partenza e che verranno raccolti e destinati alla beneficenza: una vecchia calzamaglia, un vecchio “pile”, calzettoni pesanti e una tutona di felpa. Non pioverà, ma del colonnello Giuliacci mi son sempre fidato poco: prendo anche un poncho di plastica, di quelli da pochi soldi ma che non fanno passare neanche una goccia.

E sono tutti “throw away clothes” che libereranno spazio in borsa per un nuovo paio di scarpe o per un regalino da portare a casa!

E mentre piego vestiti e faccio l'inventario di quello che metto in borsa, mi passa sotto mano l'adattatore per la presa elettrica, indispensabile...

Piega piega si fa tardi e il pensiero “elettrico” va alle luci di Broadway e di Times Square

Tito Tiberti

Colonna sonora : U2 - City of blinding lights

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